domenica 12 giugno 2016

Birre Dimenticate: Sahti aggiornamento 12/6/2016


Il prodotto finito deve essere torbido, sciropposo, con sapori fenolici e un lieve sapore di banana, dovuto al caratteristico lievito da pane. Note acidule con una forte astringenza. Il colore può variare dal giallo a marrone scuro, con una lieve schiuma. Il Sahti deve essere conservato a freddo fino al totale consumo.

Il Malto Sahti
E’ un miscuglio tradizionale con svariate varietà di malti speciali che permettono di raggiungere il sapore unico e caratteristico del Sahti. Una miscela di malto Pilsener (probabilmente intorno al 85%), malto di Segale (5-10 %), e malto Crystal (circa il 5%) per aggiungere colore e dolce maltato. Poco frumento, non maltato, e avena. Per uniformare i cereali, si preferisce mescolarli e poi passare alla macinatura dei grani.

In realtà la miscela di malto Pilsner, probabilmente potrebbe essere formata per il 90 %  di Pilsener e il restante 10% di Monaco.

Per tutti quelli che non vogliono avere dubbi e disturbi, potete trovare il malto bello e fatto su beer e wine.

Schiacciatura

Mash Tun, tino di legno
Tradizionalmente, la cosa che distingue questa birra è uno speciale metodo di Mashing. Questo processo di lunga infusione è chiamato proprio “schiacciatura”, e può durare fino a sei ore. Questo metodo può avere due o più aggiunte di acqua calda nel Mash Tun (un tino aperto di legno). L’acqua bollente viene aggiunta di volta in volta in modo che l'aumento della temperatura sia quella desiderato. L'acqua da utilizzare, per l’intero processo, viene fatta bollire con rami di ginepro.

Alcuni produttori di Sahti, per aumentare la temperatura nei vari step, non usano acqua calda ma  l’immersione di pietre calde, con dello zucchero caramellato sulla superficie calda delle pietre, proprio come vuole una vecchia tecnica.

1° Step: alla miscela di malto e cereali viene aggiunta dell’acqua a temperatura tra i 40-50 °C, con il relativo primo riposo.
2° Step: la seconda aggiunta e il successivo riposo, avviene tra i 60-65 ° C.
3° Step: la terza viene fatta tra i 70-75 ° C.
4° Step: quest’ultima aggiunta viene utilizzata per portare il mosto ad ebollizione (tempo molto breve), anche se non tutti i produttori vogliono usare questo step.  Con il solo utilizzo delle aggiunte di acqua calda, il mash non può essere portato ad ebollizione, ma sarebbe opportuno la  combinazione dei due metodi.

Il Mash Tun viene chiuso o coperto durante le pause per mantenere la temperatura costante.

Infine il mosto viene filtrato e fatto scolare attraverso il Kuurna (un tronco cavo di legno), tra paglia e ginepro. Successivamente trasferito e raffreddato direttamente nel fermentatore, senza essere bollito.

PROGETTO KUURNA: Tipicamente viene costruito scavando il tronco di un albero di pioppo, facile da lavorare, in quanto è a grana fine...continua

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