venerdì 16 febbraio 2018

Kveik e la confusione brassicola


Parte della rubrica Farmhouse Ale
Non è una birra, è solo lievito!
"I'm really happy to hear you want to spread the knowledge
 about true farmhouse ale"
Lars Marius Garshol, in un suo messaggio.

La confusione può essere realmente tanta se si parla di Norwegian Farmhouse (per saperne di più chicca qui), non si riesce chiaramente a capire quali e quanti stili raggruppa, sommata al caos legato al nome, lo scompiglio è inevitabile. Dunque, prima di iniziare qualunque produzione, ho cercato di apportare al blog nuove informazioni e una visione dei fatti più nitida, grazie soprattutto all'aiuto di Lars Marius Garshol.

In Norvegia era uso comune chiamare øl Maltøl (birre al malto) tutte le birre prodotte. Dunque con questo presupposto, se si vuole indicare le birre norvegesi si potrbbe semplicemente dire øl Maltøl o øl Maltøl farmhouse ale, mentre la realtà è molto differente. Passando da øl Maltøl a Norwegian Farmhouse Ale, siamo sicuramente abituati a pensare che dopo tutto un nome vale l'altro, la praticità giustifica anche l'abuso storico. Inoltre, come se tutto ciò non bastasse, queste stesse birre sono erroneamente conosciute anche con il nome di Kveik (per saperne di più clicca qui).

In questo particolare periodo, la parola Kveik è abbastanza conosciuta anche in Italia. Possiamo tranquillamente dire che viene considerata una nuova moda, anche se pochi sono a conoscenza che non si tratta di uno stile di birra. Chiamiamola semplicemente confusione brassicola. Invece sarebbe più opportuno sapere che Kveik non è una birra ma il solo lievito.

Il kveik non è una singola coltura di lievito cresciuta in un laboratorio, si tratta di colture miste che si sono adattate al tempo e alle condizioni di ogni fattoria.

Sono lieviti non convenzionali, riutilizzati nelle fattorie per generazioni, differenti ma geneticamente simili, utilizzati per fermentazioni rapide (possono bastare anche solo 2 giorni) a temperature molto alte (fino a 37 °C) diversamente dai classici ceppi di Saccharomyces. Nonostante le alte temperature di fermentazione, le birre non presentano aspetti fenolici e sono in grado di produrre una buona attenuazione  e un'altrettanta flocculenza.


La parola più usata in Norvegia, riferendosi al lievito, è YeastKveik viene utilizzato essenzialmente nella parte occidentale e meridionale, mentre in quella orientale, per i pochi possessori di lievito, viene usata la parola Gong. Un ulteriore distinzione di nome viene fatta per i lieviti commerciali, chiamati Gjær.

La lista dei miei kveik

#1 Sigmund Gjernes Voss produce un esclusivo profilo di buccia d'arancia e spezie natalizie.

#5 Hornindal è una miscela di ceppi Saccharomyces cerevisiae che esalta il luppolo, producendo un intenso sapore e aroma tropicale (note di ananas fresco, mango e mandarino). 

#9 Ebbegarden Stordal se usato correttamente può produrre un potente aroma di frutta tropicale.

#15 Nornes Voss informazioni insufficienti

#16 Julius Simonaitis produce un sentore di acidità agrumata e moderata pesca, con note speziate e fenoliche.

#38 Aurland Informazioni insufficienti


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